CronacaPachinoProvincia di Siracusa

Aggredisce e minaccia la madre e la sorella. Arrestato

I Carabinieri della Stazione di Pachino hanno tratto in arresto in flagranza del reato di maltrattamenti in famiglia Sipione Matteo, classe 1995, già noto alle forze dell’ordine in quanto il 10 marzo scorso era stato arrestato per tentata estorsione, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale per aver insistentemente chiesto del denaro al personale sanitario del locale centro di igiene mentale.

I militari sono stati allertati dalla madre e dalla sorella del giovane le quali, in evidente stato di agitazione, hanno richiesto l’intervento immediato di una pattuglia riferendo che il familiare le aveva aggredite. Giunti sul posto i Carabinieri hanno prestato i primi soccorsi alle donne, assicurandosi che non avessero riportato lesioni, bloccando SIPIONE Matteo che era ancora in escandescenza.

Condotti tutti in caserma, i Carabinieri hanno proceduto a ricostruire quanto accaduto poco prima. Alla base dell’aggressione vi è stata l’ennesima lite per futili motivi riconducibili ad incomprensioni familiari: il giovane, senza alcun apparente motivo, ha colpito la sorella con uno schiaffo e, non appena la madre ha iniziato a rimproverarlo, ha minacciato anche quest’ultima puntandole contro un grosso coltello da cucina.

Una situazione familiare difficile, che andava avanti da diversi anni, alla cui base vi sono problemi familiari ed incomprensioni per futili motivi che spesso hanno dato adito a condotte analoghe sfociate anche in aggressioni fisiche.

Al termine delle formalità di rito, Sipione Matteo è stato dichiarato in stato di arresto e, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Quello in disamina è l’ennesimo episodio di violenza domestica, una situazione gravissima che i Carabinieri della Stazione di Pachino sono riusciti ad affrontare grazie anche alla volontà delle vittime di rivolgersi alle forze dell’ordine e di denunciare. Si tratta, purtroppo, di un fenomeno drammatico che si può contrastare solo con un lavoro quotidiano condiviso e diversificato in cui assume un ruolo decisione la fiducia verso le istituzioni. L’Arma dei Carabinieri impiegherà ogni risorsa per affrontare con professionalità e competenza lo specifico fenomeno.

 

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