Siracusa, Progetto Siracusa chiede le dimissioni del sindaco Garozzo: “Se c’è mafia nel Pd è stato eletto dai mafiosi”
Siracusa (13/09/2016) – Duro attacco al sindaco Garozzo da parte di “Progetto Siracusa”, che nella tarda serata di oggi ha diffuso un pesante documento firmato dai vertici del Movimento. In particolare viene rilanciata la dichiarazione del sindaco di Siracusa circa la presenza di infiltrazioni mafiose nel Pd locale, sottolineando che una tale affermazione deve avere azioni conseguenziali, portando alle dimissione del primo cittadino che è stato eletto grazie all’appoggio del partito democratico. Ecco, comunque, il documento nella sua integralità:
“Qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di aver portato all’interno del Pd soggetti che hanno rapporti con la criminalità organizzata”. L’affermazione del sindaco di una città di oltre 120.000 abitanti governata dal PD, in una regione ed una nazione a guida PD non può essere archiviata semplicemente come risposta livorosa al suo partito che lo ha clamorosamente disconosciuto come sindaco. Qualcuno ancora ricorda l’ira e lo sdegno di Garozzo candidato quando gli venne solo suggerito di prestare attenzione in quella direzione, dopo gli eventi che avevano portato a sciogliere per mafia il vicino Comune di Augusta. Ira e sdegno condivisi da deputati e assessori regionali. Cosa è accaduto in poco tempo di così grave da far giungere Garozzo a conclusioni esattamente opposte ed a far tacere pudicamente i rappresentanti istituzionali che un tempo si erano scagliati con ferocia contro chi aveva osato mettere in dubbio la purezza del PD ? Non è dato saperlo.Ma un rappresentante delle istituzioni non può certo utilizzare un argomento sul quale tanti siciliani hanno immolato la propria vita come una sorta di avvertimento indirizzato ad alcuni compagni di partito. Se ha elementi concreti per affermare che il suo partito, il partito che governa Siracusa da oltre tre anni, ha subito infiltrazioni mafiose non deve raccontarlo alla stampa, ma alla magistratura.Se non ha elementi concreti e non può fare nomi o raccontare episodi si deve vergognare delle sue affermazioni. Nell’uno e nell’altro caso sarebbe obbligato a dimettersi . Con dignità nel primo caso, ammettendo di aver tardivamente scoperto che i voti che lo hanno portato a vincere erano parzialmente inquinati ed assumendosi le responsabilità di un uomo di governo. Con evidente ed eclatante disonore nel secondo.A meno che non prevalgano ancora una volta a Siracusa silenzio ed inerzia”.
Ezechia Paolo Reale – portavoce Progetto Siracusa
Salvo Sorbello – consigliere comunale
Carmen Perricone – coordinatrice comunale di Siracusa