Priolo: presentato il monumento ai martiri del lavoro
Verrà inaugurata sabato mattina il monumento dei martiri del lavoro presentato questa mattina a Priolo Gargallo. Per realizzarla sono stati utilizzati fondi dello stanziamento destinato alle vittime dell’amianto.
Priolo Gargallo, 26 novembre 2015 – Presentato, questa mattina, a Priolo il monumento ai martiri del lavoro, che verrà inaugurato sabato nel viale Annunziata, proprio ad angolo con via Caduti del Lavoro. Il sindaco, Antonello Rizza, insieme ai progettisti, ai vertici del “Comitato di distribuzione della transazione Eternit” ed all’associazione Zuimama hanno spiegato ai giornalisti le motivazioni e l’iter che ha portato al finanziamento ed alla realizzazione dell’opera. E’ stata anche esposto un plastico dell’installazione, che, nel pomeriggio, è stata poi posta sul proprio supporto per essere, appunto, scoperta sabato mattina. Per realizzarla sono stati utilizzati fondi dello stanziamento destinato alle vittime dell’amianto ed alle iniziative collegate alla diffusione della cultura legata a prevenzione e sicurezza. E’ un’opera commemorativa che deve far riflettere sulle morti bianche, progettata dall’architetto Domenico Moschetto, in collaborazione con l’architetto Luciano Magnano. E’ stata, così, idealmente creata una porta, la porta della speranza, sulla quale vengono stilizzati i diversi settori del mondo del lavoro, dall’artigianato all’industria.
“Abbiamo voluto legarci alle tematiche del lavoro sin nei minimi dettagli – spiega Domenico Moschetto – anche utilizzando materiali tipici delle produzioni del petrolchimico di Priolo”
“Siamo stati felici di accogliere un’opera che riqualifica viale Annunziata ed ha una finalità di grande attualità – vdice il sindaco Rizza – Quando mi sono insediato avevo in mente di far diventare Priolo una cittadina europea in cui la cultura sia protagonista del vivere quotidiano. Un paese appetibile dal punto di vista turistico, in cui sculture, installazioni, murales ed affreschi diventino parte integrante dell’arredo urbano. Un’idea progetto che stiamo realizzando negli anni, perché, appunto, come spesso ripetiamo, Priolo non sia solo ciminiere”.
Il Comitato Amianto ha, quindi, finanziato l’opera, mentre l’organizzazione è stata gestita dall’associazione Zuimama.
“E’ un monumento che simboleggia la speranza che ci siano sempre meno vittime del lavoro – sottolinea Cristina Ripoli, presidente della Zuimama – Nella simbologia dell’installazione è stata enfatizzata la famiglia, stilizzando sul lato destro i suoi tre elementi cardine, padre madre e figlio. Anche perché la famiglia è il pilastro portante di una società, fondata sul lavoro, che guarda con serenità al futuro”.
Il presidente del “Comitato di distribuzione della transazione Eternit”, Silvio Aliffi, ha spiegato che gli avvocati dei lavoratori e dei loro familiari hanno stipulato una conciliazione nel 2008 con la Becon Ag, la società svizzera proprietaria dell’Eternit, quantizzando i danni da rifondere alle vittime dell’amianto ed alla società civile. Da qui i finanziamenti che hanno consentito la realizzazione della porta della speranza.
L’obiettivo di creare quest’opera è stato raggiunto anche grazie alla mediazione di Giuseppe Zaccarello, che ha garantito i contatti e la relativa comunicazione tra il Comitato, il Comune e l’associazione Zuimama.
L’iter burocratico è durato esattamente 12 mesi, da novebre 2014 a novembre 2015. Otto mesi si sono persi per la fase strettamente autorizzativa, in cui è entrato in gioco anche il Genio Civile. Per la concreta realizzazione dell’opera, invece, sono bastati appena 6 mesi.
Ilaria Greco