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Cavagrande: otto associazioni insieme per la sua riapertura

Otto associazioni ambientaliste di Avola, Noto e Siracusa (Acquanuvena, Archeoclub Noto, CAI Siracusa, Ente Fauna Siciliana, Legambiente Siracusa, Natura Sicula onlus, Notoambiente  e Sciami) chiedono a gran voce che venga riaperta la riserva di Cavagrande, rimasta chiusa dall’anno scorso in seguito ad un grave incendio e di cui diverse associazioni e singoli cittadini chiedono da tempo la riapertura. Anche il Sindaco Cannata si è battuto affinchè il Parco, di inestimabile valore naturalistico, venga al più presto reso fruibile.

Le otto associazioni, si diceva, organizzatrici lo scorso 11 aprile del convegno “Cavagrande del Cassibile: un futuro tutto da programmare” , convegno che ha visto la presenza delle tre amministrazioni comunali, dei responsabili dell’Azienda Foreste Demaniali e della Sovrintendenza di Siracusa, oltre a una grande  partecipazione di pubblico, attraverso una lettera aperta, ne chiedono con forza la riapertura e fanno inoltre una serie di proposte: “che si elabori da parte dell’Ente gestore, in concerto con gli Enti locali e le associazioni ambientaliste, un piano di gestione della Riserva, che individui gli obiettivi e modalità di fruizione della Riserva; che vengano realizzati una serie di servizi (centro visite, musei naturalistici, parcheggi, ecc.) per una migliore fruizione, che giustifichino il pagamento del tichet; che si lanci un bando di idee per la realizzazione del simbolo-logo della Riserva, ancora mancante, coinvolgendo le scuole, i professionisti e le agenzie”. E ancora “che l’ente gestore e le amministrazioni intervengano come persone offese e parti civili nei procedimenti penali contro i responsabili degli incendi o dei danneggiamenti a danno della Riserva e che – infine – si trovi un sistema di collaborazione tra operatori dell’Azienda Forestale, le associazioni o singoli volontari per realizzare un sistema di controllo del territorio attorno alla Riserva.

“Alle tre amministrazioni di Avola, Noto e Siracusa – si legge ancora nella nota – chiediamo inoltre che provvedano entro 180 giorni, coordinandosi tra loro, alla redazione dei piani di fruizione e utilizzo della zona B, pena la richiesta di un commissario regionale ad acta; alla Soprintendenza chiediamo infine che la Necropoli del Cassibile sia sottoposta a vincolo archeologico, come  la necropoli di Castelluccio e di Pantalica, al fine di tutelarla da eventuali rischi di passaggi di proprietà o di utilizzo improprio dei terreni ad essa adiacenti, considerando che il Piano Paesaggistico che prevede per la Necropoli un livello di tutela 3 non è stato ancora decretato dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana”.

Queste dunque le richieste delle otto associazioni ambientaliste, che segue ad una serie di manifestazioni e battaglie che da tempo gli abitanti del luogo portano avanti per riaprire un Parco che è fiore all’occhiello non solo per Avola ma per tutta la provincia e, anzi, si potrebbe dire per tutta la Sicilia, che da sempre richiama migliaia di turisti e che costituisce una grande risorsa per il territorio.

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